NADEF, PNRR, Legge di bilancio 2023: i provvedimenti economici del nuovo governo

Le nuove misure dell’esecutivo Meloni su finanza, fisco e aiuti

La terza convocazione del Consiglio dei Ministri del nuovo esecutivo in carica, tenutasi lo scorso 4 novembre, ha affrontato fra le altre tematiche anche quella economica evidenziando le linee programmatiche del governo Meloni in tema di fisco, finanza e tassazione. Ecco i primi provvedimenti ufficiali e le ipotesi più concrete per quelli futuri.

 

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza – NADEF 2023

Il Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha approvato la NADEF, ovvero la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, aggiornando di fatto la precedente versione deliberata il 28 settembre scorso. Il nuovo documento rivede le previsioni economiche di finanza pubblica alla luce di una situazione che lo stesso ministro Giorgetti ha definito in notevole peggioramento: inflazione in aumento, caro energia e rialzo dei tassi sono gli ostacoli principali per la crescita e il buon andamento dell’economia italiana e l’esecutivo ha scelto di adottare un approccio prudente e realistico, aggiornando di conseguenza anche lo scenario programmatico relativo al triennio 2023-2025.

Le misure contenute nella NADEF 2023 sono soprattutto a sostegno delle famiglie e a tutela delle imprese italiane e della loro competitività, con uno stanziamento di circa 21 miliardi di euro per contrastare l’aumento dei costi dell’energia per l’anno a venire. Inoltre, viene ribadito che il rilancio dell’economia italiana passerà attraverso l’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con i relativi corposi investimenti.

 

Previsioni di crescita PIL e Manovra 2023

Contestualmente sono state riviste le stime di crescita del PIL per l’anno corrente e quello futuro: al rialzo per il 2022, che passa da 3,3% a 3,7%, mentre al ribasso per il 2023, quando il PIL dovrebbe crescere non più dello 0,6% bensì dello 0,3%. Le previsioni di crescita del PIL per il 2024 (1,8%) e 2025 (1,5%) rimangono invece confermate. Invariate rispetto alla NADEF di settembre anche le stime del deficit tendenziale.

Il governo è al lavoro anche per predisporre la Legge di bilancio 2023, ovvero la manovra economica che dovrà essere approvata in tempi stretti dal Parlamento (entro fine anno) per evitare l’esercizio provvisorio. Come detto la Manovra conterrà – oltre al controverso aumento del tetto al contante – misure di contrasto ai rincari energetici, che potranno contare anche su circa 9 miliardi provenienti dall’extragettito 2022 (confermate le previsioni di indebitamento al 5,6%) e la conferma di due provvedimenti già attuati in precedenza: i crediti di imposta per le imprese e la proroga del taglio delle accise sui carburanti fino a fine anno.

 

Flat tax e detrazioni fiscali: i temi aperti

Tra i nodi ancora da sciogliere della politica economica del nuovo governo quelli riguardanti il tema fiscale. In quest’ambito il dibattito interno all’esecutivo è ancora aperto e quindi è possibile parlare al momento soltanto di ipotesi: sul tavolo ci sono interventi quali la pace fiscale, la flat tax che tuttavia dovrebbe per il momento essere introdotta in forma molto limitata (soglia per il regime agevolato per le partite Iva aumentata da 65mila a 85mila euro di ricavi e compensi) e alcune detrazioni fiscali al crescere del reddito. Tra le possibilità ventilate anche la modifica al Superbonus 110%, che potrebbe essere rimodulato limitando gli interventi alla prima casa o mediante un abbassamento dell’aliquota al 90%: per il momento, tuttavia, ancora nessuna conferma né smentita da parte del governo.

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